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Da Federcasse
21/07/2020
Presentati i dati dell'impegno delle Bcc a sostegno di famiglie e imprese-Audizione Federcasse in Commissione Parlamentare

Audizione di Federcasse (l’associazione nazionale delle Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali e Casse Raiffeisen) oggi a Roma davanti alla Commissione Parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario, finalizzata a presentare le iniziative del Credito Cooperativo italiano per l’emergenza Covid-19 e favorire la ripresa del sistema Paese.

La delegazione di Federcasse era guidata dal presidente Augusto dell’Erba e dal Direttore Generale Sergio Gatti.

Di seguito una sintesi della Memoria presentata in Audizione:

Il ruolo anticiclico delle BCC confermato nei primi mesi dell’emergenza Covid-19

Le BCC sono banche locali cooperative a mutualità prevalente che raccolgono il risparmio nell’area di competenza ed erogano almeno il 95 per cento dei prestiti nella stessa area di competenza (economia geo-circolare).

Dal 2019, la Riforma del Credito Cooperativo approvata nel 2016 (Legge n. 49/2016, modificata nel 2018), le BCC italiane sono organizzate nel:

Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea: 136 BCC, 2.600 sportelli, 810.000 soci, 22.160 dipendenti;

Gruppo Bancario Cooperativo Cassa Centrale Banca: 79 BCC, 1.500 sportelli, circa 450.000 soci, oltre 11.000 dipendenti;

Casse Raiffeisen dell’Alto Adige: 39 BCC, 171 sportelli, 72.300 soci, 1.659 dipendenti. In attesa di riconoscimento del Raiffeisen Institutional Protection Scheme-IPS.

Alla fine di aprile 2020 le BCC risultavano essere l’unica presenza bancaria in 650 Comuni, per il 95% caratterizzati da popolazione inferiore ai 5 mila abitanti e per il 16,5% da popolazione inferiore a 1.000 abitanti; il dato è in progressiva crescita.

Oltre l’88% degli utili delle BCC viene allocato a riserva indivisibile (realizzando così una elevata solidità patrimoniale e favorendo la possibilità di espandere il credito); il 6,5% viene indirizzato a progetti sociali e solo poco più dell’1% viene distribuito ai soci.

Con il supporto e l’assistenza delle Capogruppo Iccrea Banca e Cassa Centrale Banca, le BCC hanno effettuato operazioni di cessione di crediti in sofferenza per 5 miliardi nel 2018 e ulteriori operazioni per un controvalore prossimo ai 2,5 miliardi di euro nel corso del 2019. Le operazioni di cartolarizzazione con concessione della garanzia da parte dello Stato italiano (schema di garanzia statale-GACS) sono state pari ad un controvalore di oltre 4 miliardi di euro (3 miliardi nel 2019 e 1,3 miliardi nel 2019). L’incidenza dei crediti deteriorati lordi sugli impieghi è del 10,4 per cento a fine 2019; l’incidenza al netto delle rettifiche è del 5,3 %.

Le BCC, confermando una consolidata funzione anticiclica, costante nelle ripetute crisi finanziarie che si sono susseguite dal 2008, le BCC hanno erogato nei primi tre mesi del 2020 più di 5 miliardi di nuovi impieghi a medio lungo termine, in linea con quanto erogato nel primo trimestre del 2019, quindi senza alcuna riduzione del credito. Inoltre, la crescita dello stock netto di impieghi a clientela ad aprile è stata dell’1,5% in più rispetto ad aprile 2019.

In questo quadro, nonostante le difficoltà operative legate al contesto (le BCC hanno una forte presenza in alcune delle Regioni più colpite dalla pandemia), il Credito Cooperativo, nelle sue diverse componenti, ha:

- attivato azioni di sostegno ai soci e alla clientela;

- predisposto progetti di supporto finanziario per i territori di insediamento;

- preso immediate misure di riorganizzazione delle attività lavorative per tutelare la salute dei

dipendenti, dei soci, dei clienti e delle loro famiglie e mantenere la relazione con i clienti;

- elaborato proposte volte a migliorare il quadro di norme e procedure (nazionali ed europee

per rendere più efficace l’azione delle misure messe in campo dalle autorità;

- elaborato modalità per favorire la conoscenza - presso i soci, la clientela e gli stakeholders -

delle misure messe in campo, volta per volta, dal Governo e migliorate dal Parlamento.

Stato di attuazione delle misure previste dal DL n. 18 marzo 2020

e dal DL n. 23 aprile 2020.

Al 3 luglio, le BCC, Casse Rurali e Casse Raiffeisen italiane avevano complessivamente erogato circa 107mila finanziamenti a valere sull’articolo 13 del DL 23 (DL Liquidità) garantiti dal Fondo di Garanzia delle PMI. L’importo complessivo è di oltre 3,1 miliardi di euro. Se si prendono a riferimento i dati complessivi pubblicati dalla Banca d’Italia su queste misure[1] si tratta di oltre il 10% dei finanziamenti erogati a valere sull’art. 13 del DL Liquidità.

Dei complessivi 107mila finanziamenti, 101mila hanno riguardato pratiche relative ai prestiti previsti dalla lettera m) dell’art. 13 del DL Liquidità (fino a 30 mila euro dopo la conversione in legge del DL Liquidità) per un importo complessivo superiore ai 2 miliardi di euro. Il Credito Cooperativo rappresenta, su questa misura, circa il 14% del totale dei finanziamenti erogati. La percentuale dei finanziamenti erogati sulle richieste ricevute è dell’89%.

Considerando che la quota delle BCC nel mercato complessivo degli impieghi a clientela è del 7,5% è evidente il contributo che stanno dando le banche di comunità mutualistiche, per rendere disponibili a famiglie, imprese e professionisti le misure previste dal Governo e dal Parlamento per mitigare l’impatto dell’emergenza sanitaria sull’economia reale.

Per quanto riguarda invece le moratorie, secondo dati disponibili al 3 luglio sono oltre 315mila le pratiche deliberate dalle Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali e Casse Raiffeisen e già operative per un importo complessivo che ha superato i 37 miliardi di euro. Delle 315 mila pratiche: oltre 185 mila (per 23,6 miliardi di euro) si riferiscono alle fattispecie previste nel DL “Cura Italia”; circa 56 mila (per 13,7 miliardi di euro) rispondono alle moratorie su iniziativa del settore finanziario; oltre 72 mila (per 9 miliardi di euro) provengono da moratorie promosse autonomamente dalle BCC. La percentuale di domande approvate o in corso di approvazione raggiunge complessivamente il 99%.

A queste iniziative vanno aggiunti i programmi avviati in ambito locale, come ad esempio in Alto Adige, dove le Casse Raiffeisen hanno promosso specifiche misure agevolative (#AltoAdigesiriparte) per ulteriori 130 milioni di euro.

Temi di interesse strategico per l’industria bancaria e il Credito Cooperativo italiani.

Nel contesto e nello scenario che caratterizza questa fase storica, l’assetto normativo e regolamentare in materia bancaria è tutt’altro che una variabile neutra, indipendente. Il quadro legislativo è l’elemento determinante per consentire che lo sforzo collettivo abbia efficacia.

La normativa bancaria europea deve cambiare approccio in termini di proporzionalità strutturata, valorizzare ulteriormente il ruolo delle banche “piccole e non complesse” (quelle così definite dal CRR2 nel 2019, ovvero quelle con meno di 5 miliardi di euro di attivi) e l’esperienza originale delle cooperative di credito italiane con opportune modifiche normative (possibilmente a livello europeo).

E’ indispensabile, nelle politiche di rilancio che Governo e Parlamento italiani definiranno nelle prossime settimane creare le condizioni per consentire - alle BCC e ai Gruppi Bancari Cooperativi ai quali sono affiliati e alle Casse Raiffeisen e al Sistema di protezione istituzionale che esse si sono date - di accrescere la propria capacità di contribuire alla “riparazione”, al rilancio e ad un nuovo sviluppo dei territori e delle comunità.

In tema di gestione degli NPL, Federcasse ha chiesto che le Autorità italiane si adoperino per una modifica significativa (o una sospensione per almeno 3 anni) del Regolamento 2019/630 del Parlamento e del Consiglio europei che disciplina la copertura minima delle perdite sulle esposizioni deteriorate. Su tale tema si è espresso l’11 giugno scorso anche il Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE) con il parere ECO/518; un quadro di incentivi alle banche per favorire la gestione interna dei crediti deteriorati (NPL) delle PMI e delle famiglie al fine di favorirne la ristrutturazione (in luogo dell’impulso a vendere in modo massiccio e veloce); la costituzione di “veicolo/i nazionale/i” (con eventuale partecipazione pubblica) per l’acquisto dei crediti deteriorati (NPL) al valore economico; la conferma e stabilizzazione nel medio termine delle GACS.

Rispetto alla nuova strategia europea per la finanza sostenibile elaborata dalla Commissione, per Federcasse occorre: garantire un approccio incentivante piuttosto che penalizzante, per facilitare la transizione; dedicare maggiori sforzi alle sfide sociali, soprattutto per contrastare le conseguenze socio-economiche della transizione verde e della pandemia di Covid-19; incoraggiare le Istituzioni europee a non introdurre fattori penalizzanti o eventuali requisiti penalizzanti che scoraggino gli investimenti in settori specifici; ribadire il ruolo delle banche di comunità, come quelle di credito cooperativo, che grazie alla loro presenza diffusa nelle aree locali e spesso nelle regioni rurali o meno urbanizzate si propongono di accompagnare e stimolare questo processo di transizione.

Più in dettaglio, la visione espressa dalla BCE in relazione alla gestione dei rischi climatici e le aspettative riguardo a come le banche dovrebbero tenere conto di questi rischi appare molto impattante in termini di adeguamenti e adempimenti, soprattutto per banche di dimensione contenuta come le BCC.

Federcasse avanza alcune proposte specifiche sul tema: Investire nella prevenzione e nella reazione delle micro-piccole-medie imprese ad eventi catastrofici ambientali e sanitari, al fine di assicurare la continuità delle stesse aziende e quindi dei circuiti produttivi locali (“Piani di continuità locali”); sostenere la creazione di un Registro elettronico centralizzato europeo che contenga informazioni sulla sostenibilità (fattori ESG-Environment Social Governance) delle imprese; incoraggiare e sostenere la rendicontazione della sostenibilità climatica, ambientale e sociale delle PMI con appositi programmi e strumenti che offrano alle imprese agevolazioni finanziarie e operative.

Roma, 21 luglio 2020

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